Come educare un cucciolo

Educare un cucciolo di cane richiede calma, dedizione e comprensione. Può essere un po’ stancante ma vi divertirete sicuramente moltissimo. Al bando qualsiasi punizione corporale! Benvenuti invece rinforzi positivi, premi e attività ludiche.

Ci siamo: il tuo cucciolo di cane sta per arrivare in famiglia! Avrai oramai predisposto ogni cosa: la casa è in sicurezza, gli oggetti necessari sono pronti, ti sei ritagliato qualche giorno libero dalla frenesia del quotidiano. Quando il nuovo amico varcherà la soglia la vita di entrambi cambierà: sarà un momento di grande emozione e imparerete tantissimo l’uno dall’altro. L’educazione di un cucciolo è infatti un’avventura stimolante: occorrono pazienza, dolcezza e perseveranza. Questa breve guida vi introdurrà all’argomento nel modo più semplice possibile.

A che età i cuccioli di cane si calmano?

È molto importante avere chiare le tempistiche: un cucciolo di cane si calma approssimativamente attorno al compimento del primo anno di età. Il periodo oscilla tra un anno e un anno e mezzo, in relazione a vari fattori: il carattere, l’identità, la razza, il contesto. Questa informazione è utile in due sensi: ci suggerisce che un buon “genitore” deve tener duro per almeno 14 mesi prima di ottenere risultati compiuti; al contempo, i 14 mesi di gioventù sono i più importanti nel processo educativo di un animale e non vanno assolutamente sprecati. Non vogliamo dire che educare un cane adulto sia impossibile, ma sicuramente richiede uno sforzo e un’autorità molto diverse: proprio come i bambini, i cuccioli sono fatti per imparare! Iniziate da subito a stabilire una relazione costruttiva col vostro cucciolo e sfruttate al meglio il primo anno di convivenza.

Educare un cucciolo: i principi base

I cani sono animali sociali ed instaurano profonde relazioni di dialogo con la loro famiglia. I legami hanno strutture che si consolidano nel tempo tramite l’affetto, la fiducia, la presenza. Qualunque sia l’insegnamento che desiderate impartire al cucciolo, ricordate sempre: umiliazioni e maltrattamenti non portano a nulla; in compenso minano irreparabilmente il rapporto. Strofinare il muso del cane sui bisogni, dargli una sberla o urlargli contro furiosamente per un errore, sortiranno l’unico effetto di gettare l’animale nella confusione, nello sconforto, nel dolore. Un tempo si tendeva a prediligere le punizioni attive nell’educazione cinofila; tale approccio è stato superato: i risultati conseguiti erano ottenuti al prezzo di un’erosione totale della fiducia del cane verso il padrone, cosa che a lungo andare rendeva la creatura triste e terrorizzata nella migliore delle ipotesi, violenta e antisociale nella peggiore. Ad oggi, gli addestratori utilizzano i principi del condizionamento operante, un metodo psicologico valido anche per gli uomini; dovreste fare altrettanto.

In ambito canino il condizionamento operante si basa su un sistema di rinforzi positivi e omissioni. Non c’è dunque spazio per la punizione. Vediamo nello specifico alcuni aspetti del metodo.

Rinforzo positivo

Il cucciolo fa qualcosa di giusto e quindi viene premiato. Il cucciolo impara ad associare quel comportamento ad un premio. Il premio deve essere inizialmente di tipo materiale + immateriale, ad esempio uno snack accompagnato da una coccola e/o da parole gentili. Col passare del tempo, lo snack potrà essere sospeso, lasciando all’affetto il compito di gratificare completamente l’animale.

Omissione

Chiamata anche “punizione negativa”, dove “negativo” ha l’accezione di “negarsi, sottrarsi, togliere”. Si tratta di scoraggiare comportamenti sbagliati cessando di dare attenzioni per qualche momento. Ad esempio: il cucciolo morde forte durante il gioco; il padrone si volta e smette di giocare. Il cucciolo non avrà inizialmente chiaro l’accaduto, ma verrà a cercarvi per riprendere le attività; negatevi nuovamente se dovesse mordere ancora, premiatelo con un rinforzo positivo se dovesse invece comportarsi correttamente.

Insegnare divertendosi

I cuccioli di cane amano giocare. Se volete insegnare loro alcuni comportamenti specifici, inserite queste lezioni nella vostra routine ludica. Una simile strategia velocizzerà il processo di apprendimento e renderà ancora più profondo il rapporto. Non è un caso che moltissimi addestratori professionisti inseriscano le loro lezioni in una routine divertente fatta di sfide, lanci con la palla e percorsi. Un esempio classico in tal senso sono i comandi “seduto”, “vieni”, “fermo”, “aspetta” ecc.

I primi insegnamenti da impartire ad un cucciolo

L’educazione di un cucciolo inizia con alcune nozioni base che potremmo definire “di sopravvivenza”.

Socializzazione

Far socializzare il cane con altri umani e con i propri simili è importantissimo. In linea generale, abituate subito il cucciolo al suo nome. Per quanto riguarda le persone, educate il cane ad essere toccato (con gentilezza) in tutte le parti del corpo. Ci saranno inevitabilmente alcune zone che il cucciolo vorrà tenere private, ma è importante che non senta la necessità di mordere per difenderle. Il risultato può essere ottenuto tramite rinforzi positivi e fiducia. Abituatelo a stare in mezzo alla gente con gradualità: un eccesso di attenzioni è sbagliato, ma la segregazione lo è altrettanto. Quando il cucciolo avrà completato il ciclo vaccinale, portatelo subito a conoscere qualche suo simile.

Bisogni

Una delle note dolenti riguarda i bisogni. Aratevi di pazienza: un cagnolino impiega dai 2 ai 4 mesi a capire come gestire le urgenze. Considerate che più sono piccoli, più il loro intestino e la loro vescica sono poco “ubbidienti”. Se avete la possibilità di condurre il cucciolo fuori in sicurezza sin dal principio, abituatelo ad associare la “passeggiata” o l’ambiente esterno ai bisogni corporali: portatelo in giardino o in strada dopo mangiato e premiatelo ogni qual volta espleta le proprie funzioni. Se si lascia andare in casa, pulite immediatamente di modo che non resti alcun odore fuorviante. Qualora riusciste a coglierlo nell’atto di iniziare un bisogno, provate a fermarlo con dolcezza e sospingetelo all’esterno. È importante ricordare che un cucciolo di cane non dovrebbe uscire in spazi troppo frequentati dai suoi simili fino al completamento del ciclo vaccinale; se dunque non disponete di un giardino e gli spazi a disposizione non garantiscono sicurezza, selezionate un’area domestica in cui disporre delle traverse e incentivate il piccolo a riconoscere quel luogo come “bagno”. Quando arriverà il momento, iniziate a spostare le traverse verso l’esterno, supportando i progressi dell’animale con rinforzi positivi.

Guinzaglio e alimentazione

Il cucciolo può essere sin da subito abituato al guinzaglio. Fateglielo indossare prima di attività divertenti e insegnateli a collegare l’oggetto al piacere di uscire. Evitate di strattonarlo, una volta legato: se manifesta interesse per qualcosa, lasciate che annusi (sempre che non esistano valide ragioni di sicurezza per impedirlo): annusare è la maniera in cui un cucciolo impara a conoscere il mondo.

Può sembrare una banalità, ma il cucciolo dovrebbe imparare a mangiare solamente il cibo che gli viene somministrato in casa o da persone di fiducia. Può essere molto complicato educare un cane a non accettare bocconcini dagli sconosciuti o divorare quel che trova per strada; potrete farlo con maggiore semplicità se avrà già dimestichezza con i comandi “resta” e “no”. Un cane che attribuisca importanza al comando “no” potrà essere ben addestrato a rifiutare cibo sospetto o pericoloso. Un cucciolo mangia diverse volte al giorno: fate in modo che sia sempre sazio e insegnategli a pasteggiare sempre alla stessa ora.

Per Caterina

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